Tradimento generazionale

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Il tradimento generazionale collegato alla segmentazione del mercato del lavoro, nel campo del diritto del lavoro si sostanzia con regolamentazioni discriminatorie basate sulle generazioni che entrano nel mondo del lavoro in epoche successive.

Il tradimento generazionale nel diritto del lavoro in Italia[modifica | modifica sorgente]

Nel diritto del lavoro, il tradimento intergenerazionale è basato sull'applicazione di contratti di lavoro senza tutele per i nuovi assunti rispetto ai lavoratori con contratti più tutelati.

Ciò ha portato a coniare un neologismo per distinguere tali categorie di lavoratori:

  • gli insiders[1] lavoratori che godono delle tutele;
  • gli outsiders[2] lavoratori che sono privi o con tutele limitate.

Un modo per negare i diritti a gruppi di lavoratori è quello di applicare in campo previdenziale il modello previdenziale corporativo fascista. Ad esempio è stata istituita la gestione separata INPS dove per i lavoratori atipici, vengono ridotte le prestazioni previdenziali.

Ma la gestione finanziaria resta sempre universale ossia quella il bilancio dello Stato per cui i contributi obbligatori per le assicurazioni obbligatorie e gli altri trasferimenti dalla fiscalità generale vengono utilizzati per pagare le pensioni baby, le pensioni gonfiate, i vitalizi dei parlamentari che ovviamente sono senza il patrimonio di previdenza in quanto gestite da un sistema pensionistico senza patrimonio di previdenza.

Note[modifica | modifica sorgente]

  1. Europa 23/09/2014, Tutti i paesi hanno nella loro storia hanno invece cambiato le leggi di licenziamento per tutti i contratti presenti e futuri (di conseguenza spesso hanno fatto cambi marginali per non scomodare gli insiders)
  2. L'Espresso 06/10/2014, “Con il Jobs Act" dicono rivolti a Renzi "hai deciso di intervenire per riequilibrare il mercato del lavoro e ridurre le distanze tra insider e outsider. Noi che scriviamo siamo outsider: lavoratori indipendenti, freelance per usare un termine ormai entrato nel linguaggio di tutti. E non siamo contemplati nel tuo Jobs Act”)

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

  • Mattia Persiani, Diritto della previdenza sociale, 19ª ed., Padova, CEDAM, 2012, ISBN 978-88-13-33206-8.

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