Pensione d'oro

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La pensione d'oro [1] nel campo dei sistemi pensionistici pubblici gestiti da pubbliche amministrazioni sia di diritto pubblico che di diritto privato, consiste in un trattamento pensionistico di importo elevato, determinato con un metodo di calcolo tale per cui la riserva matematica corrispondente alla prestazione è molto più elevata del montante contributivo individuale corrispondente ai contributi versati. In questo modo si attua una solidarietà intergenerazionale e solidarietà intragenerazionale ossia un trasferimento di risorse verso il beneficiario della pensione d'oro in quanto la gestione degli enti che erogano la pensione d'oro si basa sempre sul sistema di gestione a ripartizione.

In considerazione che la pensione d'oro si paga comunque con le imposte, la corresponsione di una rendita di elevato importo come prestazione sociale in denaro ai sensi dell'art. 38 della Costituzione e comunque di valore superiore ai contributi previdenziali versati, si configura come un intervento dello Stato a sostegno di élite in danno di interventi di assistenza sociale a classi meno abbienti ovvero lasciando un debito pubblico esplicito e un debito pubblico implicito alle generazioni successive originando un ovvio conflitto intergenerazionale.


Applicazione[modifica | modifica sorgente]

In Italia la pensione d'oro si è affermata con l'avvento del metodo di calcolo retributivo che svincola la pensione dall'importo complessivo dei contributi versati, ma lo lega al reddito. Non tutti i sistemi che utilizzano il metodo di calcolo retributivo contemplano tali vantaggi, e nel tempo gli stessi si sono attenuati. La pensione d'oro è un esempio di come possa essere disattesa la Costituzione italiana con la affermazione del potere di lobby sindacali e politiche.[2] I meccanismi che stanno alla base di tali fenomeni, prevedono infatti la corresponsabilità di molte componenti della società, sviluppando vantaggi modesti ai meno abbienti e maggiori agevolazioni ai più ricchi, in danno della collettività. In passato si attuavano con emendamenti alla legge finanziaria, che andava sempre approvata per ragioni di stabilità politica, determinando il fenomeno denominato "assalto alla diligenza".


Esempio[modifica | modifica sorgente]

Un esempio di metodo di calcolo retributivo della pensione: per ogni anno di contribuzione si restituisce il 2% (coefficiente di rendimento) del reddito medio degli ultimi 10 anni. Se tale reddito medio è stato di 40.000€, per ogni anno di contribuzione si restituisce una riserva matematica pari a 40.000€*2%* 18 (coefficiente di trasformazione)= 14.400€. Se l'aliquota contributiva pensionistica di finanziamento era negli ultimi 10 anni il 33%, si è pagato mediamente un importo di 13.200€, quindi vengono restituiti i contributi versati. Se invece nei primi 30 anni il reddito rivalutato era ad esempio di 15000€ e l'aliquota contributiva di finanziamento era del 15%, i contributi versati ogni anno sono stati 2.250€ l'anno, quindi la quota di pensione restituita per ogni anno è circa 14.400€/2.250€= 6,4 volte l'importo versato. La differenza tra riserva matematica restituita e montante contributivo individuale versato è il debito pensionistico latente che sarà pagato dalle generazioni future attraverso la solidarietà intergenerazionale attraverso il pagamento obbligato dallo Stato italiano di imposte, quindi aumentando la pressione fiscale ed il cuneo fiscale.

Note[modifica | modifica sorgente]

  1. M12013, La stessa espressione "pensioni d'oro" non è neutrale: sottintende non solo il fatto che siano alte o relativamente alte, ma anche che chi le percepisce goda in qualche modo di un trattamento di favore.
  2. CS212013, Sono giorni caldi, le commissioni lavorano come slot machine, strizzando l'occhio alle lobby e alle categorie che potrebbero garantire voti. Le leggi decollano, fedeli all'equazione degli anni ruggenti della partitocrazia: spesa pubblica uguale voti.

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/taglio-alle-pensioni-d-oro-il-s%C3%AC-della-corte-dei-conti-1.5944343


ilGiornale.it: Addio (d'oro) dei commissari Ue: ecco tutte le pensioni da nababbi. http://www.ilgiornale.it/news/politica/addii-dei-commissari-ue-ecco-tutte-pensioni-nababbi-1736058.html


News[modifica | modifica sorgente]

Web[modifica | modifica sorgente]

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