Limiti dell'università italiana

Da const.

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La spoliazione legale ha una caratteristica saliente: tutto si svolge per scritto.

Le proposte di legge, l'informazione giornalistica, la disinformazione, la istruzione finanziaria, la gestione finanziaria, la lotta politica.

Tutto, nella spoliazione legale, lascia traccia di chi l'ha fatta in quanto consiste in leggi incostituzionali imposte dallo Stato con la forza.

Se tutto è quindi testimoniato da una forma scritta, significa che il confronto che avviene nella spoliazione legale è tutto intellettuale.

Se in Italia la spoliazione legale è totalmente ignorata sia a livello di conoscenza diffusa ma soprattutto a livello universitario, come una cosa che non è mai esistita e di cui nessuno si è mai occupato, significa che i limiti dell'università italiana sono una delle prime cause della crisi economica sociale e politica del paese.

Non essendoci quindi nessun riferimento universitario della spoliazione legale, è nata la necessità di approntare un testo che colmasse la lacuna.

I limiti dell'università italiana[modifica | modifica sorgente]

Le carenze dell'università italiana non si limitano alla analisi della spoliazione legale e sono molteplici:

I gruppi di interesse nel campo della istruzione[modifica | modifica sorgente]

L'Italia secondo le statistiche è molto indietro in molte classifiche che riguardano la cultura, l'informazione, l'istruzione, la ricerca.

I gruppi di interesse sembrano interessati ad intervenire in questi campi con partecipazioni in importanti istituzioni.

Ad es. Treccani controllata da importanti istituzioni finanziarie (v. pag. 13) come Intesa San Paolo S.p.A., Fondazione Sicilia, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Assicurazioni Generali S.p.A, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A, Unicredit S.p.A, Banca Nazionale del Lavoro S.p.A, Fondazione Cariplo, Telecom Italia S.p.A., Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Banca d'Italia, Rai Radiotelevisione Italiana S.p.A, tutti con quote tra il 5% ed il 15%.

Anche il MEFOP, partecipato al 45% da 80 fondi pensione, svolge una funzione nel campo della istruzione finanziaria legata al mercato dei fondi pensione.

Altre istituzioni bancarie sono coinvolte nella "educazione finanziaria" attraverso apposite fondazioni ad hoc.

Queste istituzioni hanno contatti con il mondo universitario attraverso "comitati scientifici".

Ignoranza dell'esistenza della spoliazione legale[modifica | modifica sorgente]

Se cercate un testo universitario ove sia menzionata la spoliazione legale e la tecnica con cui viene sistematicamente applicata nelle istituzioni pubbliche italiane, resterete delusi.

Al contrario nelle pubblicazioni dei professori universitari, specialmente quelli collegati con le istituzioni finanziarie, troverete la giustificazione alle tesi "lombrosiane" che sostengono la spoliazione legale.

Esistono al contrario convegni ove si giustifica l'attuale ricorso incidentale di costituzionalità di una legge, di fatto determinando la sovranità parlamentare su quella della Costituzione come fonte di diritto.

Per questo che alcuni studiosi classificano gli uomini in quelli che rispettano la Costituzione e quelli che dopo che è stata fatta la ignorano.

La scuola di spoliazione legale[modifica | modifica sorgente]

Una recente iniziativa del governo Italiano prevede la istituzione di una Scuola di spoliazione legale dove è prevedibile l'ingresso nel ruolo di docente dei più grossi farabutti della recente cronaca giudiziaria italiana.


I limiti della università italiana nella storia[modifica | modifica sorgente]

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Giuramento_di_fedelt%C3%A0_al_fascismo


https://www.raiplay.it/video/2018/11/Passato-e-Presente-Il-giuramento-di-fedelta-al-Fascismo-65878fef-7277-4fc9-91f5-fd3bac9d015a.html?wt_mc=2.app.wzp.raiplay_vod_passato-e-presente_il-giuramento-di-fedelta-al-fascismo.&wt

Documenti[modifica | modifica sorgente]

https://www.fanpage.it/l-universita-oggi-e-morta-ad-ucciderla-e-stata-la-cultura-d-azienda/

Associazione mafiosa[modifica | modifica sorgente]

https://www.open.online/2019/06/28/associazione-a-delinquere-alluniversita-di-catania-interdetti-il-rettore-e-nove-docenti/


la Repubblica: Concorsi truccati, sospesi il rettore di Catania e 9 professori. https://palermo.repubblica.it/cronaca/2019/06/28/news/concorsi_truccati_sospesi_rettore_catania_e_9_prof-229813151/


Corriere della Sera: Concorsi truccati, sospeso il rettore dell’Università di Catania. Indagati 40 professori. https://www.corriere.it/cronache/19_giugno_28/concorsi-truccati-sospeso-rettore-dell-universita-catania-indagati-40-professori-3b70fc24-9968-11e9-8b1c-f8f873f23524.shtml


Dialoghi[modifica | modifica sorgente]

2021 12 08[modifica | modifica sorgente]

Cocò e l’università. “L’UNIVERSITA’ sembra fatta a posta per educare all’immoralità. Professori ufficiali, specialmente delle facoltà di giurisprudenza e di medicina, sono avvocati, o esercitano la professione, o fanno gli affaristi: è facile quindi, trovare il magistrato, il banchiere, l’elettore influente, il cliente danaroso, il socio d’affari, che con una raccomandazione metta a posto qualche altro esame. Ed ecco come l’Università sforna ogni anno medici e avvocati, professori di lettere e di scienze, dei quali la più parte non è assolutamente capace di scrivere dieci righe senza almeno dieci errori di grammatica ed è intellettualmente abbruttita e moralmente disfatta. Questa vergogna non è peculiare di una università. Tutte le università italiane sono più o meno ammalate. Prevalgono gli affaristi sugli scienziati. Così la corruzione avanza e impesta tutta l’Italia. Nel mezzogiorno la corruzione propinata dal governo centrale si accumula a quella che pullula nella vita locale e tutto il paese si sprofonda in una fetida palude di anarchia morale e di volgarità. E in tutto questo processo patologico una parte grandissima di responsabilità tocca ai professori dell’Università, che sono venuti meno spesso al loro dovere di far servire l’Università a selezionare intellettualmente e moralmente senza debolezze e senza colpevoli pietà la borghesia meridionale; e hanno lasciato che essa funzionasse come una SCUOLA SUPERIORE DI MALA VITA” No, non è un passo di Mala università, anno 2021. L’autore non è quel pazzo, invidioso, visionario, sovversivo, “terrorista”, “utile idiota” che vi sta scrivendo adesso, così definito in privato e in pubblico da tanti ex colleghi accademici, servi del potere. Volete sapere davvero chi scrive queste cose e quando le scrive? Gaetano Salvemini, un pericoloso storico e politico, che usava parole sferzanti nei confronti di certa classe politica del suo tempo. Queste parole le ha riservate all’accademia e all’università e sono scritte in un suo articolo pubblicato sulla rivista “La Voce” dal titolo “Cocò all’Università di Napoli o la scuola della malavita”. Era il 3 gennaio 1909. Null’altro da aggiungere, se non che l’università di oggi non è affatto cambiata da allora, anzi è peggiorata. Il brano si commenta già da solo.

Trasparenza e Merito. L'Università che vogliamo Casa Editrice Chiarelettere



Purtroppo l'Italia è un Paese corrotto e tanti italiani sono troppo presuntuosi e desiderosi di sembrare migliori degli altri.... è così che l'Università che fino a poco tempo fa veniva percepita come un luogo di eccellenza è diventato un rifugio dorato (non tanto per gli stipendi) per i figlioli della società che conta. Il luogo perfetto in cui pavoneggiarsi, senza alcun impegno ed interesse per la ricerca...



In effetti, credo che chi abbia una autentica vocazione per la ricerca e per la trasmissione della conoscenza - effettuabili soltanto in una condizione di piena autonomia morale ed intellettuale - non riesca proprio a respirare tale inquinamento mafio-masso-criminogeno esistente all' università italica (un inquinamento che a questo punto, come ben emerge dallo scritto di Salvemini postato da Giambattista, risulta essere un fattore storico-antropologico). Nell' ottica dell' analisi socio-antropologica, credo si possa dedurre che uno stato dalle istituzioni così mal funzionanti abbia prodotto, e sia stato a sua volta alimentato, da una università malavitosa come descritto (a sua volta strumento per la spoliazione legale perpetrata dalle istituzioni inquinate), ma l' autorevolezza acquisita da Tra-Me, ed il crescente desiderio di cambiamento nell' opinione pubblica documentato dalle ormai numerose ed ottime apparizioni di Giambattista e dall' interesse da lui suscitato anche in una trasmissione come Presa diretta, costituiscono veramente in questo contesto una pagina di storia scritta in primis da Giambattista, ed a seguire da chiunque abbia rifiutato di adeguarsi al sistema


Luca Cerioni secondo me, va ancora di più sviluppata l'analisi socio antropologica prima di sognare eventuali soluzioni. Per questo, come sviluppo dei ragionamenti di Bastiat sulla spoliazione legale , prima va sviscerata la mia teoria sul regime imbecillocratico .



Mario Paolo Rossi il consiglio è di cambiare la tua terminologia...molto spesso il linguaggio usato influenza e condiziona l'attività stessa



Trasparenza e Merito. L'Università che vogliamo quale sarebbe il sinonimo di regime imbecillocratico ?


E' la sfumatura psicologica che è assolutamente fuorviante e rischia di escludere anziché includere...un regime è una organizzazione o forma...se dai degli imbecilli ai cittadini che non capiscono o sono inconsapevoli di qualcosa (molto spesso accade che siano invece perfettamente consapevoli e conniventi, ma questo è altro discorso)..i margini per sovvertire quel sistema sono pari a zero


Mario Paolo Rossi le condizioni sine qua non per rendere la cittadinanza consapevole sono un riappropriarsi della università in quanto istituzione pubblica che non può essere lasciata in mano ai soli docenti e al corpo accademico che, nel 95% dei casi, gode e usufruisce del sistema di potere e lo copre...ragione per cui, proprio attraverso una mobilitazione dei cittadini e degli studenti, occorre cancellare certi meccanismi di governance e di reclutamento e ricostruirla dalle fondamenta attraverso una rivoluzione culturale ed etica, che parta proprio da nuovi protagonisti che entreranno dentro l'istituzione universitaria grazie all'azione di Trasparenza e Merito e alle sentenze suscitate che gradualmente creano una breccia, una crepa nel sistema che presto crollerà...in questo contesto, proprio una rinnovata università sarà alla base della costruzione di una rinnovata politica e di una rinnovata magistratura...ma sono condizioni di lungo periodo, probabilmente noi non arriveremo a vederne i veri risultati e ne scriveranno tra un secolo nei libri di storia futuri..oggi mancano le tre condizioni essenziali cioè Politica, Università, Magistratura con le iniziali maiuscole...


Trasparenza e Merito. L'Università che vogliamo tu pensi che prima di arrivare alla definizione di Regime imbecillocratico non ho fatto i tuoi ragionamenti? Poi, dopo aver osservato tante vicende come la tua, sono arrivato a fare la fotografia della realtà e la conclusione è stata che solo degli imbecilli indotti inconsapevoli si fanno trattare in questo modo , e non mi riferisco a te, ma ad esempio a 100mila giovani ingegneri liberi professionisti .


Trasparenza e Merito. L'Università che vogliamo un link che mi mandano gli amici consapevoli

https://m.facebook.com/watch/?v=726201802106735&extid=NS-UNK-UNK-UNK-IOS_GK0T-GK1C&ref=sharing



Mario Paolo Rossi però, affermando che gli iii rimangono comunque inermi alla distruzione di massa operata dalla vecchia politica che ha considerato le università Alitalia e le banche un regalo alla popolazione locale per posti di lavoro e clientele, contestualmente inibisci con precisione chirurgica la diffusione del concetto che solo riappropriandosi di una formazione adeguata, nel modo in cui lo declina Giambattista Scirè, lo Stato e la nostra vita possa cambiare. In Italia non servono solo i soldi alle imprese che non li sanno utilizzare ma serve cultura e formazione adeguata ai tempi per elevare il nostro stato sociale finanziario e personale …



Mauriizio Rodinò bravissimo, sei arrivato al punto focale della discussione sul significato di regime imbecillocratico e perché lo uso. Io non ho studiato la Storia come si dovrebbe, ma da almeno 5 anni seguo Rai Storia almeno 2 ore al giorno e mi si è aperto un mondo. Se vedi tutte le rivoluzioni che sono avvenute, alla fine è sempre stato un conflitto tra élite con le masse che subivano ora l'una ora l'altra, a seconda di chi manteneva l'ordine o di chi cavalcava la rivolta. La massa può fare la rivolta ma non la rivoluzione, per la quale ci vuole un progetto e le idee che una massa non può portare a sintesi. Quindi la democrazia come la intendiamo noi, come ha spiegato bene Martinazzoli , o è la sintesi di un conflitto sociale dove ognuno con le idee radicali che difende in base alla dottrina che crede, fa un passo indietro se crede al bene comune, e saremmo nella prima Repubblica o si combatte per il senatore in più, magari comprandoselo, e si impone con la forza della persuasione, economica ed infine pubblica, il saccheggio legale , e saremmo nella era Berlusconi. Quindi non esiste la democrazia e mai esisterà perché il conflitto sociale legale è tra élite. Quello che sostiene Giambattista Scirè lo pensavo 10 anni fa, ed è quello che ci viene inculcato dalla scuola, fin da bambini, ossia credere allo stato di diritto, alla legalità, alla costituzione, ma la realtà è diversa, come penso di avere spiegato, ossia il conflitto sociale legale è uno scontro tra élite. Se leggi la prima pagina del libbrone, vedrai che ho scritto che è un manuale per l'élite di contro potere, aggiungendo che oggi essa non esiste, e Trasparenza e Merito. L'Università che vogliamo me lo conferma perché il progetto che hanno, meritocratico, non ha nulla a che vedere con il conflitto sociale dove lo scontro è tra dottrine.



Collegamenti[modifica | modifica sorgente]

  1. Giambattista Scirè
  2. Mafia universitaria
  3. Università bandita
  4. Sistema delinquenziale legale con protezioni multilivello
  5. Spoliazione del pensiero
  6. Economia


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